3830 recensioni a vostra disposizione!
   

SCREAM 2 Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 28 settembre 1998
 
di Wes Craven, con Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette (Stati Uniti, 1998)
 
In curiosa contemporaneità all'apertura della mostra di Edward Munch, torna la maschera "horror" ispirata ad Il Grido: quella che aveva decretato il successo del primo episodio di SCREAM.

Si sa come vanno queste cose. Fatto assai insolito per un genere considerato minore, il film di Wes Craven aveva fatto l'unanimità: del pubblico, incassando più di 100 milioni di dollari, e della critica. Che in quel film di autoironico, e quindi a tratti delizioso orrore, aveva finalmente ravvisato la caratteristica principale del cinema di uno degli autori più interessanti della cosiddetta serie B contemporanea: la duplicità. Essere al tempo stesso prodotto, e riflessione sulle ragioni che sono all'origine di quel prodotto. Nascere, cosi, da quel cinismo disincantato, da quella banalità non necessariamente riprovevole che Wes Craven ritiene essere quella degli adolescenti ai quali è destinato prioritariamente il proprio modo di far cinema.

L'inizio di SCREAM 2 è in questo senso esemplare. Oltre che furbo, nel risolvere il quesito di come continuare una serie, con i (piuttosto scarsi) sopravvissuti dell'episodio precedente. Le prime scene d'inquietudine, poi i primi delitti, avvengono infatti fra gli spettatori di una sala cinematografica: sullo schermo della quale si sta proiettando un film con le stesse sequenze (qualcuna ormai da antologia) del primo SCREAM; ma interpretate da attori diversi. A questo modo, i personaggi del "seguito" diventano immediatamente spettatori - esattamente come noi - non solo della continuazione di una storia che conosciamo. Ma dei procedimenti, dei trucchi di un genere di cinema, e di quello di Wes Craven in generale.

Procedimento a specchio, ad incastro, a spirale: nel quale - perlomeno nei suoi momenti migliori - il cinema di questo regista eccelle. Cosi, molte sequenze di SCREAM 2 sono eccellenti nell'ottica dell'intuizione espressiva: gioco di riflessi fra lo schermo e la platea, oppure fra i monitor televisivi e la trama poliziesca. Quando le vittime e l'assassino, gli osservati e l'osservatore, si scambiano di punto di vista, rovesciando la logica degli avvenimenti, ma pure quella fra la realtà e la finzione, la paura ed il divertimento, la partecipazione ed il distacco dello spettatore. O, ancora, quando le parti si ritrovano rinchiuse in compartimenti stagni (le quinte di un teatro, i locali vetrati ed insonorizzati di uno studio di registrazione),entro i quali il gatto ed il topo di un gioco più ludico che mortale trovano un ideale, a tratti godibilissimo, terreno di analisi.

Gioco sapiente, ma pure non facile ed esigente. Che la fretta di una sceneggiatura probabilmente ansiosa di non perdere le ricadute del successo precedente rende progressivamente sempre più impreciso, e quindi discutibile. SCREAM 2 diventa allora vittima della propria furbizia. Mai veramente terrorizzante o esilarante, piuttosto mal recitato oltre che appesantito da lunghe pause interlocutorie fatte di dialoghi poveri, privo di quella logica ad incastro ed implacabile progressione drammatica che distingueva il film precedente, finisce per restare a metà strada. Fra il crederci e il non crederci: che, per questo genere di imprese, è la peggior cosa che possa capitare.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda